Il mattarello e non solo: quando il legno era il re delle nostre case (e delle nostre nonne)
Quanti di voi ricordano le case dei nonni, quel profumo di legno antico e cera che ti accarezzava il naso appena varcata la soglia? Io ci sono cresciuta, in una di quelle case, e il legno era ovunque: nei mobili, nelle travi a vista, nei pavimenti che scricchiolavano sotto i nostri piedi.
E poi c’era lei, il mattarello. Un oggetto semplice, eppure così presente nelle nostre vite. Non solo per stendere la pasta, sia chiaro. Il mattarello era anche l’arma di dissuasione preferita di mia nonna. Bastava combinare qualche marachella di troppo, ed ecco che il mattarello compariva, brandito con fare minaccioso.
“Adesso ti sistemo io!”, tuonava la nonna, e io mi dileguavo in un baleno. Certo, non ci picchiavano davvero, ma all’epoca la minaccia del mattarello era sufficiente a riportarci sulla retta via.
Ripensandoci oggi, sorrido. Il mattarello era un po’ come una figura genitoriale, un simbolo di autorità, ma anche di amore. Perché in fondo, la nonna lo usava solo per proteggermi, per insegnarmi a comportarmi bene.
E poi c’erano tutti gli altri oggetti in legno: i giocattoli di una volta, semplici ma pieni di fascino, costruiti con amore dai nostri nonni. Quante volte ho giocato con burattini di legno, con i trenini di legno, con i cavallini di legno!
E ancora, gli strumenti di lavoro: l’aratro, la zappa, il badile, tutti rigorosamente in legno. Oggetti che raccontano la storia della nostra terra, del lavoro nei campi, della fatica e del sudore dei nostri antenati.
Infine, gli oggetti per la casa: i mobili, le sedie, i tavoli, le credenze, tutto realizzato in legno massello, destinato a durare per generazioni.
Quanti ricordi legati a questi oggetti in legno! Ricordi di un mondo che non c’è più, di un’infanzia semplice e genuina, di una vita scandita dai ritmi della natura e del lavoro nei campi e dell’orto.
Oggi, molti di questi oggetti sono scomparsi dalle nostre case, sostituiti da alternative moderne, spesso più funzionali, ma anche più impersonali.
Eppure, ogni tanto, mi capita di ripensare a quel mattarello, alla sua “minaccia” bonaria, e mi assale una nostalgia canaglia. Vorrei tanto tornare indietro nel tempo, rivivere quei momenti, sentire di nuovo il profumo di legno antico e cera, ascoltare la voce della nonna che ci rimprovera, ma con un sorriso.
Perché in fondo, quegli oggetti in legno erano molto più di semplici oggetti. Erano parte della nostra storia, della nostra identità, delle nostre radici. E il loro ricordo, oggi più che mai, è un tesoro prezioso da custodire nel cuore.
Gli oggetti in legno scomparsi
La provincia di Treviso, un tempo rinomata per la sua fiorente attività artigiana, ha visto scomparire nel corso del tempo numerosi oggetti in legno che un tempo venivano realizzati con maestria da abili artigiani. Un patrimonio di saperi e tradizioni che si è perso, lasciando spazio a nuove forme di produzione e consumo.
Un viaggio nel passato
Se chiudiamo gli occhi e immaginiamo la Treviso di un tempo, possiamo ancora scorgere le botteghe artigiane che pullulavano nelle città e nei borghi della provincia. In questi luoghi, abili mani trasformavano il legno in oggetti di uso quotidiano, strumenti di lavoro e vere e proprie opere d’arte.
Oggetti scomparsi
Molti di questi oggetti, un tempo indispensabili nella vita di tutti i giorni, sono ormai scomparsi dalla nostra quotidianità, sostituiti da alternative moderne e spesso più economiche. Ma la loro scomparsa ha lasciato un vuoto, un senso di nostalgia per un mondo in cui l’artigianato era un valore fondamentale.
Alcuni esempi
- Ruote di carri e carrozze: un tempo indispensabili per il trasporto di persone e merci, le ruote in legno erano realizzate con cura e maestria, utilizzando legni resistenti come il frassino e l’olmo.
- Aratri e altri strumenti agricoli: il legno era il materiale prediletto per la costruzione di aratri, erpici, vanghe e altri strumenti utilizzati nei campi.
- Mobili e oggetti per la casa: dalle sedie ai tavoli, dai letti alle credenze, il legno era il protagonista dell’arredamento delle case trevigiane.
- Giocattoli: i bambini di un tempo si divertivano con giocattoli in legno, spesso costruiti dagli stessi genitori o da abili artigiani.
- Oggetti religiosi: croci, statue e altri oggetti utilizzati nelle chiese erano spesso realizzati in legno, con grande cura per i dettagli.
Le cause della scomparsa
La scomparsa di questi oggetti in legno è dovuta a diversi fattori, tra cui l’industrializzazione, i cambiamenti nei gusti e nelle abitudini, e la concorrenza di materiali più economici come la plastica.
Nonostante la loro scomparsa dalla vita quotidiana, questi oggetti in legno rappresentano un patrimonio culturale e storico di grande valore. Essi testimoniano la maestria degli artigiani trevigiani, la loro capacità di trasformare il legno in oggetti utili e belli.
Un invito alla riflessione
La scomparsa di questi oggetti in legno ci invita a riflettere sul valore dell’artigianato e sulla necessità di preservare le tradizioni e i saperi antichi. Un patrimonio che rischiamo di perdere per sempre.
Un futuro per l’artigianato
Nonostante le difficoltà, l’artigianato del legno ha ancora un futuro. Sono molti gli artigiani che continuano a lavorare il legno con passione e creatività, creando oggetti unici e originali. Un modo per mantenere viva la tradizione e per tramandare alle future generazioni un patrimonio di saperi e valori inestimabili.