La fotografia, un’arte che trascende il semplice atto di catturare un’immagine, è un linguaggio universale che parla all’anima, un mezzo per immortalare l’effimero e rivelare la bellezza nascosta nel mondo che ci circonda.
Ettore Bragaggia, un trevigiano appassionato, ha dedicato la sua vita a quest’arte, trasformando la realtà in poesia visiva e lasciando un’eredità di immagini che raccontano la storia della sua città e della sua gente.
Nato a Treviso nel 1926, Ettore, affettuosamente chiamato “Tete”, ha intrapreso il suo viaggio nel mondo della fotografia fin da giovane, lavorando nello studio di Mario Paggiaro dal 1939.
La sua passione per l’arte visiva lo ha portato a esplorare diverse tecniche e stili, affinando la sua capacità di catturare l’essenza dei soggetti e dei luoghi che immortalava.
Un’anima libera e coraggiosa
La vita di Ettore è stata segnata da eventi storici significativi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha combattuto come partigiano nella divisione Nannetti della Brigata Mazzini, dimostrando coraggio e spirito di sacrificio. Nel dopoguerra, come molti trevigiani, ha cercato nuove opportunità in Argentina, dove ha continuato a coltivare la sua passione per la fotografia, specializzandosi in ritratti.

Nel 1954, Ettore è tornato nella sua amata Treviso, aprendo un negozio di fotografia con la moglie, che ha gestito fino al 2000. La sua dedizione alla comunità lo ha spinto a impegnarsi in politica, diventando consigliere comunale del partito Repubblicano negli anni ‘80.
Nel 1992, ha contribuito alla fondazione dell’Istresco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea della Marca), testimoniando il suo impegno per la memoria storica.
Ettore Bragaggia è stato un testimone attento della vita trevigiana, catturando con il suo obiettivo momenti di gioia e di dolore, di cambiamento e di tradizione.
La sua vasta collezione di fotografie, donata al FAST (Foto Archivio Storico Trevigiano), è un patrimonio prezioso per la comunità, un archivio di memorie che continua a vivere attraverso le sue immagini.
Ettore Bragaggia si è spento il 26 giugno 2024, all’età di 98 anni, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi lo ha conosciuto. Il suo ricordo, tuttavia, continua a vivere attraverso le sue fotografie e le testimonianze di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino.
Mostre fotografiche in suo ricordo
Per onorare la sua memoria, sono state organizzate diverse mostre fotografiche, tra cui “Il tuo ricordo”, che ha esposto i suoi scatti più significativi presso le Residenze per Anziani Città di Treviso e la Sala Consiliare del Comune di Spresiano. Queste mostre offrono uno sguardo intimo sulla Treviso di un tempo, attraverso gli occhi di un fotografo che ha saputo cogliere l’anima della sua città.
Ettore Bragaggia, un uomo che ha vissuto con passione e dedizione, lasciando un’eredità di immagini e ricordi che continueranno a illuminare il futuro di Treviso.
E come segno tangibile della sua eredità artistica, il figlio Luciano Bragaggia ha seguito le orme del padre, diventando a sua volta un fotografo di talento, portando avanti la tradizione di famiglia.